Franco Cassano (sociologo), Nicola Lagioia (scrittore), Luciano Canfora (storico), Lia De Venere (curatrice d’arte), Giorgio Otranto (storico), P. Giovanni Distante (priore Basilica San Nicola), Alessandro Laterza (editore), Oscar Iarussi (critico cinematografico), Emanuele Arciuli (pianista), Emio Greco (coreografo) Antonella Agnoli (consulente bibliotecaria), Massimo Biscardi (sovrintendente del Teatro Petruzzelli), Emilio Solfrizzi (attore), Antonio Stornaiolo (attore), Maria Pia Vigilante (avvocatessa), Alessandro Piva (regista cinematografico), Antonia Bellomo (prefetto), Francesca Borri (giornalista), Christian Caliandro (storico dell’arte), Luisa Torsi (scienzata), Nicola Laforgia (già assessore alle culture di Bari 2004-2009), Silvio Maselli (già assessore alle culture di Bari 2014-2019).
Staff del Gabinetto del Sindaco e Assessorato alle Culture, Turismo e Marketing del Comune di Bari.
Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Polo Museale della Puglia, Soprintendenza Beni Architettonici, archeologici, paesaggistici, Camera di Commercio di Bari, Acquedotto Pugliese S.p.a., Aeroporti di Puglia, Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Fiera del Levante, Corpo Consolare Puglia, SIAE Bari
AFC – Apulia Film Commission, ARTI – Agenzia Regionale Tecnologia e Innovazione, Pugliapromozione, Pugliasounds, Teatro Pubblico Pugliese
Università degli studi di Bari, Aldo Moro, Politecnico di Bari, Accademia di Belle Arti di Bari, Centro Studi Nicolaiani, Conservatorio di Bari Niccolò Piccinni, Università LUM Jean Monnet, CNR – Consiglio Nazionale Ricerche, IAMB – Istituto Agronomico Mediterraneo, USR – Ufficio Scolastico Regionale Puglia, Tecnopolis S.c.a.r.l., Accademia Pugliese delle Scienze, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Distretto Regionale Creatività Puglia, Confindustria Bari-BAT, Confcooperative Puglia, Legacoop Puglia, Coldiretti. Confcommercio, Federalberghi, Confartigianato Puglia, CGIL, CISL, UIL
Ordine dei Giornalisti della Puglia, Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bari, Ordine degli avvocati di Bari, Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti Contabili di Bari, Ordine Medici, Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari, FERPI Puglia e Basilicata – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana
GAI – Giovani artisti italiani, Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, Editore Gius. Laterza & Figli, Museo Nicolaiano, Centro Studi Nicolaiano, Fondazione DIOGUARDI, IN/ARCH – Istituto Nazionale di Architettura Puglia, Istituto Nazionale Urbanistica – INU Puglia, ITALIA NOSTRA Bari, Delegazione Fondo Ambiente Italiano – F.A.I. Bari, Legambiente Comitato Regionale Pugliese, Fondazione Pino Pascali, Fondazione Di Vagno, Casa delle Culture, Casa delle Donne del Mediterraneo, MUNBAM – Fondazione Myrabilia, Fondazione Carnevale di Putignano, APE – Associazione Pugliesi Editori, Fondazione Le strade di San Nicola, Circolo Vito Maurogiovanni, Fondazione Casa Rossa, Associazione Italiana Biblioteche Puglia, ADI – Associazione Disegno Industriale, Global Thinking Foundation, Lions Bari, Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti, Bari Social Book, IPSAIC – Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea
TEATRO PUBBLICO PUGLIESE, AMIU S.p.a., AMGAS S.r.l., Multiservizi S.p.a., AMTAB S.p.a.
Agenzia ANSA, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere del Mezzogiorno, Ilikepuglia, Epolis Bari, Antenna Sud, Telebari, TRM Network
Il Comune di Bari ha individuato nella ricchezza semantica, culturale e valoriale della storia di San Nicola, il motivo di ispirazione del suo programma culturale di BARI2022 che intende declinare attraverso sei archetipi (mitemi) dell’universo nicolaiano: il sacro, la luce, il mare, l’oriente, il dialogo, il femminile.
Il sacro è una categoria complessa, dai percorsi labirintici ed enigmatici ma profondamente aperta.
Apparentemente in contraddizione con la contemporaneità (che annulla e teme il sacro, rendendo tutto riproducibile), il sacro apre a itinerari interpretativi come il tempo, lo spazio, il culto, il rito, il corpo, il ritratto, l’iconografia, il sacrificio, il silenzio.
L’antico valore simbolico della luce attraversa tutte le epoche storiche, le culture, le religioni, le geografie e rimanda ai concetti di disvelamento, di forma, di disegno, di scoperta, di conoscenza, di velocità, di orizzonte, di ricerca, di innovazione.
La luce è un elemento che caratterizza molto la città di Bari, spesso scelta da registi e fotografi, proprio per la qualità della sua luce.
“San Nicola vien dal Mare” ed è la categoria del mare a caratterizzare maggiormente il pluriverso della leggenda nicolaiana.
La narrazione mitica è densa di marinai e naviganti, miracoli e piccole odissee che segnano l’immaginario di una città-porto che solo recentemente ha iniziato un percorso di ri-conciliazione con la sua risorsa più preziosa.
Un vecchio adagio sosteneva che Bari fosse una città con il mare piuttosto che di mare, eppure negli ultimi anni sembra aver riscoperto il suo valore culturale oltre che paesaggistico e psicanalitico (se è vero che l’acqua è una delle tipizzazioni più ricorrenti dell’inconscio).
Il mare rappresenta un orizzonte mitico, un confine geografico, una risorsa ecologica, un perimetro invalicabile, un transito o un destino, spesso drammatico.
La parola deriva dal latino orior e vuol dire “nascere”, si riferisce al sole, analogamente alla categoria geografica di levante.
Nell’immaginario collettivo simboleggia il cambiamento, l’avventura, la fiaba, la rinascita spirituale, l’esotismo di un’evasione e di un’alterità che Bari ha sempre ricercato e sul cui confine ha maturato nei secoli la propria identità.
Sede del Catapano, porto e porta d’Oriente, Bari ha sempre coltivato un’impazienza che è il Levante, l’idea di una vocazione mediterranea che, piuttosto che ad Ovest e a Sud, guarda ad Est, verso una via adriatica, che muove da un mare stretto e abbordabile, per approdare prima sull’altra costa e spingersi poi sempre più lontano fino al Medio Oriente.
Se c’è un Santo che unisce Oriente e Occidente, grandi e piccini, laici e religiosi, ortodossi, cattolici e protestanti, nord e sud Europa, Mediterraneo e Asia è San Nicola, icona multiculturale, del dialogo, dell’ascolto e della accoglienza.
San Nicola ha da sempre un grande ruolo nelle relazioni internazionali e interconfessionali ed è attualmente al centro di un importante dibattito ecumenico, riproposto dagli ultimi tre Papi e dalla Chiesa Ortodossa a Bari.
La categoria di “dialogo” rimanda a principi di riconoscimento, comprensione, ragionevolezza, partecipazione e presuppone una propensione alla comunicazione e alla contaminazione, tra culture, storie e persone.
La biografia nicolaiana è intrinsecamente legata al genere femminile per il tramite dell’episodio più conosciuto che è quello delle tre fanciulle che ne segna anche la raffigurazione iconografica con le tre palle.
L’episodio dell’attribuzione delle doti rappresenta una storia di riscatto e di emancipazione, dalla povertà e dalla prostituzione, che riflette con efficacia il valore mitico del Santo e il suo profondo umanesimo.
Non a caso è proprio il genere femminile ad onorare e a sostenere maggiormente oggi il culto nicolaiano che si riflette nel lavoro operoso femminile della tradizione barese.
Il comitato promotore di candidatura, attraverso la Fondazione BARI2022, intende candidare il culto nicolaiano a patrimonio immateriale transnazionale UNESCO. Il patrimonio culturale UNESCO, infatti, non è solo composto da monumenti e collezioni di oggetti ma anche di tutte le tradizioni vive espressioni di culture orali, incluso il linguaggio, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali, i riti e le feste, le conoscenze e le pratiche concernenti la natura e l’universo, l’artigianato tradizionale. Un patrimonio culturale immateriale fondamentale nel mantenimento della diversità mondiale e la cui comprensione aiuta il dialogo interculturale. UNESCO riconosce come elemento candidabile a divenire “patrimonio culturale immateriale” nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale immateriale (Representative List of the Intangible Cultural Heritage of Humanity), un elemento che contribuisca a garantire visibilità e consapevolezza del significato di patrimonio culturale immateriale, riflettendo la diversità culturale e la creatività umana per il quale siano in corso misure di salvaguardia per tutelarne e promuoverne la vitalità.
L’UNESCO ha fino ad oggi riconosciuto come Patrimonio Immateriale 549 elementi in 127 Paesi del mondo e gli elementi italiani iscritti sono attualmente 12 tra cui l’opera dei Pupi siciliani, l’alpinismo, la transumanza, la dieta mediterranea (comprendente oltre all’Italia anche Cipro, Croazia, Grecia, Marocco, Spagna e Portogallo), i muretti a secco, l’arte dei pizzaioli napoletani.
L’idea di BARI2022 è quella organizzare in autunno una grande fiera editoriale del Sud a Bari, presso la Fiera del Levante. Un evento culturale di respiro nazionale, caratterizzato sulle letterature e realtà editoriali del Mediterraneo, dei Balcani, dell’Europa orientale e del vicino e lontano Oriente, che possa valorizzare la tradizione editoriale della città e diventare nel tempo anche un potente attrattore nazionale.
Sulla scorta del modello torinese, la Fiera del Libro a Bari ha l’obiettivo di rappresentare uno straordinario esempio di eccellenza culturale che intende affondare le radici nella sua stessa storia e nella capacità di dialogare con il tessuto sociale del territorio pugliese. La Fiera del libro a Bari si inserisce perfettamente nel piano di investimento strategico regionale cominciato da lungo tempo in materia di promozione della lettura sviluppando realtà consolidate nella diffusione della conoscenza attraverso la promozione della lettura come piacere profondo e condiviso, capace di moltiplicare la curiosità verso il mondo e le sue innumerevoli storie, di sollecitare l’attenzione per l’altro e di consentire l’organizzazione, la realizzazione e la comunicazione di progetti e azioni sociali. Un grande impegno economico è stato altresì investito nell’ambito del sistema bibliotecario Pugliese attraverso il finanziamento di oltre cento progetti di restauro e animazione di biblioteche pugliesi dunque il capoluogo barese rappresenta un punto di riferimento strategico e geografico per ospitare la Fiera del libro quale opportunità economica e culturale di grande rilievo per le conseguenze positive che scaturirebbero nel settore editoriale e per la promozione della lettura nella nostra Regione e nel Sud Italia, oltre che per la ricaduta in termini economici e turistici per la città di Bari.
Un grande spazio bibliotecario, di 2.500 mq a scaffale aperto, ospitato in una struttura architettura contemporanea, creata dentro la cornice più ampia di un complesso militare riconvertito a polo ambientale, culturale, dell’educazione e dell’arte e concepito come piazza del sapere, aperto agli usi flessibili e multimediali di una moderna community library (spazi per lettura, prestito, emeroteca, fonoteca, reading e laboratori, co-working). Per dirla con Antonella Agnoli, progettista e componente del comitato scientifico BARI2022, una biblioteca in dialogo permanente con la città, spazio flessibile, centro di riflessione e di condivisione, nodo centrale di una rete più ampia di altre istituzioni e realtà culturali. La città di Bari, riconosciuta dal CIPEL come “Città che legge”, attualmente ha una dotazione di biblioteche provinciali, universitarie e di quartiere (Colibrì) che il Comune di Bari sta formalmente riunendo in una rete strutturata (fisica e online), con al centro la Biblioteca Rossani. La Public Library consentirà di integrare il sistema bibliotecario dentro la proposta culturale.
Qui di seguito alcuni dei luoghi in cui si svolgerà il programma BARI2022 nei cinque municipi e nei diversi quartieri della città.
Ex teatro, sul mare, inutilizzato per anni, riaperto nel 2018. Parte del futuro Polo del Contemporaneo dove convergono multidisciplinarietà, innovazione e sperimentazione delle arti. Ospiterà performance e mostre di Bari 2022.
Il quarto teatro più grande d’Italia, nel pieno centro cittadino, ospita le più importanti produzioni operistiche e coreutiche, di respiro nazionale e internazionale. Per Bari 2022 sarà il luogo dedicato alla musica lirica.
Il castello normanno-svevo affacciato sul centro storico di Bari. Oggi aperto alla città con numerosi reperti storici e cornice suggestiva di importanti mostre che saranno implementate dal programma Bari 2022.
Il teatro comunale di prosa, palcoscenico di eventi costitutivi della storia di Bari. Interamente restaurato e da pochi mesi restituito alla città. Ospita la stagione di prosa e sarà il luogo del teatro per Bari 2022.
Edificio simbolo del lungomare della città, nato negli anni 30 del novecento, oggi sede della Città Metropolitana. Il suo colonnato vista mare sarà protagonista di incontri e installazioni di Bari 2022.
Uno dei più sorprendenti edifici di Bari, progettato dall’architetto Narducci, ospita mostre ed esposizioni temporanee oltre che convegni e incontri tematici.
Con oltre 30.000 reperti archeologici raccoglie le testimonianze delle antiche civiltà che hanno attraversato la terra di Bari. Ospiterà parte dei talk programmati per Bari 2022.
Teatro e cinema in stile liberty che si affaccia sul mare tra i giardini della zona umbertina della città, oggetto di un’importante opera di restauro sarà palcoscenico di concerti e incontri programmati per Bari 2022.
Nel cuore della città un contenitore culturale dedicato alle arti visive e al design. Primo tassello del futuro Polo del Contemporaneo, sarà la cornice di alcune delle performance in programma per Bari 2022.
Anticamente osservatorio di protezione e poi piccola chiesa dedicata a santi con funzioni taumaturgiche. Questa maestosa torre sul mare per Bari 2022 ospiterà esposizioni fotografiche e incontri.
In questo museo sono raccolte le testimonianze di maggior valore legate alla secolare vicenda della Basilica di San Nicola, il luogo ideale per raccontare il rapporto tra la città e il suo santo patrono.
Il nuovo padiglione, gioiello architettonico polifunzionale, offre ampi spazi flessibili e frazionabili con il top delle dotazioni tecnologiche: wi-fi, internet point, servizi TLC, sistemi streaming, uffici di organizzazione e segreteria integrati.
— Detto popolare russo —